I Gruppi Appartamento SAN DISMA E SANT'ANTONIO, sono situati all'interno del complesso de l'ANTONIANO di ROMA -struttura di accoglienza storica della Coongregazione dei Padri Rogazionisti, con l’orfanotrofio e le scuole, per ospitare e istruire minori in condizioni di abbandono e disagio sociale-. Qui l’attività di accoglienza dei minori in difficoltà si è svolta ininterrottamente fino ai giorni nostri, seguendo gli adeguamenti e le trasformazioni richiesti dalle leggi di settore. Oggi l'ANTONIANO di ROMA fa parte della più ampia rete del sistema di servizi della FONDAZIONE ANTONIANA ROGAZIONISTA con il passaggio della titolarità e della gestione dei due Gruppi Appartamento ” a partire da ottobre 2020 da parte dalla Congregazione dei Padri Rogazionisti e di cui ne è fondatrice. Gli spazi della struttura: PIANO TERRENO (00) - Lungo l’ampio e monumentale corridoio di ingresso che si sviluppa a “L”, sono posti gli spazi degli uffici, uno spazio per lo studio, i servizi (lavanderia e stireria e guardaroba, servizi igienici per gli ospiti esterni), e gli spazi per l’aggregazione che i ragazzi utilizzano nel e per il tempo libero; PIANO PRIMO (1) - Al piano primo, e nella porzione dedicata al servizio, sono poste le camere da letto dei ragazzi, con n.4 stanze ampie e luminose, ognuna delle quali dotata di bagno; allo stesso piano, e in adiacenza alle camere dei ragazzi, vi è una stanza (dotata di bagno), che viene utilizzata dagli operatori che turnano in presenza notturna, una stanze di servizio e una per il guardaroba; PIANO SEMINTERRATO (-1) - Al piano seminterrato, la cucina e la dispensa, con il locale mensa per il consumo dei pasti. I tre livelli su cui è organizzatala struttura, sono collegati mediante scala interna e un adeguato sistema per il superamento delle barriere architettoniche (ascensore).
ll servizio, organizzato e erogato dalla struttura in favore dei
minori ospiti, si compone di una serie di attività che coinvolgono sia il gruppo che i singoli, e a
seconda della loro specificità, si svolgono all’interno o all’esterno esterno della struttura, pensate e
programmate con il coinvolgimento diretto dei minori ospiti della Comunità. Per la realizzazione di
parte di queste attività, la struttura si avvale del contributo di partecipazione e coinvolgimento di
volontari dell’associazionismo e del terzo settore del territorio. I volontari rappresentano uno
straordinario supporto, sia nelle attività di studio e di preparazione dei ragazzi, che nelle attività
laboratoriali di formazione informale e di progetti speciali riguardanti attività di carattere sportivo,
ricreativo e culturale, fondamentali per la realizzazione di quegli obiettivi di integrazione e di
inclusione dei minori all’interno della comunità territoriale.
Autorizzata per n. 12 posti (più n.2 posti autorizzati in deroga) la Comunità Educativa opera
prevalentemente a favore di minori di età compresa tra gli undici e i diciotto anni, con l’estensione
fino a ventuno per i minori nei confronti dei quali vi è stato adottato dalle autorità competenti
specifico provvedimento di prolungamento delle misure di accoglienza (Ente Locale; T.M o altro).
Sulla base di ciò, e sulla scorta di specifiche richieste che possono pervenire sia dai Servizi Sociali
degli Enti Locali competenti o dall’Autorità Giudiziaria, la Struttura accoglie minori il cui
provvedimento può afferire alle seguenti aree:
AMMINISTRATIVA/CIVILE :
• minori con situazioni di disagio personale, famigliare o sociale, che per decreto del Tribunale
dei minorenni vengono cautelativamente allontanati dal nucleo familiare;
• MISNA, minori stranieri non accompagnati intercettati sul territorio regionale;
• minori richiedenti asilo politico e profughi.
PENALE :
minori inviati dal Dipartimento della Giustizia Minorile in collaborazione con il Servizio Sociale
Minorile del Ministero della Giustizia, sottoposti a provvedimento giudiziario, per i quali è stata
disposta specifica specifica misura con il collocamento in comunità.
ACCOGLIENZA
I minori sono accolti in Struttura a seguito di formale richiesta da parte dei servizi sociali territoriali
o dell’A.G., al Responsabile Coordinatore della struttura. Al momento della richiesta di inserimento il
servizio sociale elabora un’ipotesi di progetto assistenziale che fornisca criteri e indicazioni che
facilitino una rilevazione organica della situazione personale e familiare del minore, perché l’equipe
possa valutare a. se la situazione del minore da accogliere può essere adeguatamente trattata dalla
struttura; b. e se il suo ingresso è compatibile con gli equilibri al momento esistenti nel gruppo
degli ospiti. Ogni richiesta di inserimento è preventivamente valutata dal Responsabile e dall’équipe
della Comunità Educativa. Accertata l’ammissibilità della richiesta, il minore viene preso in carico
dalla Struttura; inserito in struttura, a partire dalla fase iniziale dell’accoglienza, si attiva un
percorso di osservazione (45-60 giorni), durante il quale l’équipe della struttura mette in atto le
iniziative necessarie per approfondire la conoscenza del minore, finalizzata all’elaborazione e la
redazione del progetto educativo individuale (PEI). Nelle situazioni che rivestono carattere di
urgenza il servizio sociale e l’équipe della struttura concordano modalità diverse per l’inserimento
del minore.
DIMISSIONI
Se non intervengono fattori collegati al comportamento del minore, lesivi delle regole e della vita
comunitaria o a rischio legalità, i tempi di permanenza dei minori all'interno della struttura
dipendono per lo più dal raggiungimento degli obiettivi previsti nei Progetti Educativi Individuali
(PEI). In condizioni di normalità, le dimissioni dei minori dalla struttura sono fissate al compimento
della maggiore età, limite entro cui cessano le misure di tutela e di accoglienza, che possono
essere prorogate mediante giusto provvedimento e fino al limite del ventunesimo anno di età. Le
dimissioni possono anche intervenire nei casi in cui si rendono possibili e realizzabili obiettivi come
il ricongiungimento familiare; la possibilità di reinserimento costruttivo nella propria famiglia
d'origine e/o l'approdo in famiglie affidatarie. Le dimissioni sono sempre valutate e concordate con
i servizi sociali territoriali di riferimento, le figure tutelari e l’équipe della struttura, con il
coinvolgimento del minore e della famiglia (ove presente).
Documentazione relativa al sistema operativo e gestionale del servizio
Documentazione relativa agli ospiti